
Una mattinata intensa, ricca di emozioni e riflessioni, quella trascorsa lo scorso 29 maggio 2025 nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia di Sassari, dove si è tenuta la seconda edizione del concorso“La Cultura della Disabilità nel Mondo Giovanile”, promossa dalla UILDM – Sezione di Sassari “Andrea Cau” ODV con il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Sassari.
Un’occasione preziosa per premiare i migliori elaborati prodotti dagli alunni della 3ªD dell’Istituto Comprensivo Monte Rosello Alto e della 3ªG del Liceo “Margherita di Castelvì”, impegnati in un percorso di riflessione e creazione dedicato al tema della disabilità, affrontato con sensibilità, spirito critico e partecipazione attiva.
A dare il via ai lavori il giornalista Pier Giorgio Pinna, seguito dagli interventi delle autorità e dei rappresentanti delle scuole e delle associazioni.
Il Sindaco di Sassari Giuseppe Mascia ha sottolineato l’impegno concreto dell’amministrazione comunale con l’approvazione dell’atto d’indirizzo per redigere il Peba - Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, a cui sono stati destinati 2 milioni di euro, discusso proprio il giorno precedente in Consiglio comunale. “Vogliamo una città per tutti”, ha dichiarato, “grazie anche al lavoro enorme, ma sempre svolto con garbo ed educazione, delle associazioni del territorio come la Uildm. Costruire una città più inclusiva significa lavorare per costruire persone”.
Anche Salvatore Saba, in rappresentanza della Città Metropolitana, ha evidenziato il valore della diversità come risorsa: “Con le differenze ci arricchiamo. Serve affrontare i problemi in modo concreto, e oggi i presidi sono qui armati del loro esercito di insegnanti”.
Nicoletta Puggioni, assessora alla Cultura e dirigente del Polo Tecnico Devilla, che lo scorso anno ha ospitato la prima edizione del premio, ha ribadito l’obiettivo del progetto: arrivare a tutti, parlare ai giovani affinché imparino a vedere la persona prima della disabilità. “Ognuno di noi è diverso – ha ricordato – con le proprie fragilità e difficoltà. È a scuola che deve nascere la cultura della disabilità, anche attraverso il gioco, il rispetto dei diritti e l’ascolto”. Il valore più grande di questa iniziativa sta proprio nella domanda rivolta ai ragazzi: “Cosa si può fare per rendere la nostra società più inclusiva?”
Gigliola Serra, presidente della Uildm Sassari, ha raccontato le numerose azioni messe in campo dall’associazione per promuovere l’inclusione sociale e il sostegno verso le persone con disabilità, mentre gli elaborati premiati hanno mostrato come i ragazzi abbiano saputo riflettere, narrare, immaginare un mondo più accessibile. Le classi hanno presentato video, mappe concettuali e perfino un cartellone della città ideale. Le docenti Sandra Florenzano vice preside e Giusi Scano, dell’Istituto Comprensivo Monte Rosello Alto hanno dato voce ai bambini e dalle bambine, che hanno presentato un video toccante e un pannello con disegni ispirato dal racconto del loro compagno Michele, bambino con disabilità motoria che ha condiviso le sue difficoltà quotidiane: dalla paura di cadere dalla carrozzina alla frustrazione per non poter salire al piano superiore della scuola a causa dell’assenza di un ascensore.
L’intervento di Francesca Arcadu, vicepresidente Uildm e donna con disabilità, ha trasmesso ai presenti l’importanza di non fermarsi davanti ai pregiudizi, sviluppando invece la capacità di osservare chi abbiamo di fronte a noi senza etichette.
Gianfranco Strinna, dirigente del Liceo Castelvì, ha invitato a riflettere sul peso del linguaggio e sulla necessità di decostruire i pregiudizi. Con lui anche la docente Doloretta Mundula, che ha presentato il lavoro delle sue classi, incentrato sul racconto della storia di Filippo, ragazzo di 22 anni affetto da una malattia neuromuscolare. Gli studenti hanno realizzato un PowerPoint sull’accessibilità e le barriere architettoniche, mostrando grande attenzione e maturità nell’analizzare il tema.
A coordinare e progettare l’iniziativa, Salvatore Sfodello insieme a Maria Valeria Davini e Maria Ruiu, volontari instancabili della Uildm, in una sinergia che ha coinvolto scuole, associazioni, istituzioni e famiglie con l’obiettivo di guidare i ragazzi in un percorso di cittadinanza attiva e consapevolezza, dove la cultura della disabilità non è stata solo argomento di studio, ma strumento per leggere il mondo, trasformarlo, renderlo più giusto.